Disaster Risk Management: un approccio pluridisciplinare

Tavola rotonda su la gestione del rischio di disastro

La “gestione del rischio di disastro” sarà il tema della tavola rotonda che si svolgerà giovedì 16 novembre 2023, dalle ore 9:45, a Coltano (PI), presso la Villa Medicea.

La tavola rotonda rappresenta un momento di discussione intermedio nell’ambito del Progetto di Ricerca di Ateneo (PRA 2022), finanziato dall’Università di Pisa e coordinato dal Prof. Vincenzo Zarone (Dip. Economia e Management) dal titolo “Disaster risk management: un approccio pluridisciplinare” – Acronimo: PLU-RI-DIS (plurisciplinare-risk-disaster). Il Progetto ha ricevuto anche il patrocino dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pisa e vede il coinvolgimento di vari dipartimenti dell’Università di Pisa: Economia e Management,  Ingegneria dell’Informazione, Ingegneria Civile e Industriale, Scienze della Terra, Scienze Politiche.

La finalità della tavola rotonda è duplice e consiste:

  • Nella discussione e disseminazione delle tracce di ricerca, anche con riferimento a case study, che il gruppo di ricerca sta sviluppando, evidenziandone la molteplicità delle prospettive e degli approcci di studio
  • Nel confronto con interlocutori esterni, rappresentanti delle istituzioni e di rilevanti realtà aziendali, per coniugare le prospettive di ricerca con l’evoluzione del contesto istituzionale e delle prassi diffuse per la gestione del rischio di disastro

L’evento è aperto al pubblico. Per iscriversi: vincenzo.zarone@unipi.it.

Disaster Risk Management (PLU-RI-DIS)

La rilevanza del tema si lega alla crescita dei processi di urbanizzazione e sviluppo industriale, alle dinamiche dei cambiamenti climatici, al verificarsi di eventi meteorologici estremi, di catastrofi naturali e/o conseguenti a fattori antropici, che pongono sfide inedite per le istituzioni locali, nazionali e sovranazionali. La gestione degli effetti di questi fenomeni avviene in contesti caratterizzati da una pluralità di fattori economici e umano-sociali, fortemente interconnessi che rendono complessi i quadri di analisi e l’attività di policy making. La letteratura scientifica da tempo sottolinea l’inadeguatezza dei tradizionali modelli di risk management di “eventi estremi” per quanto riguarda anzitutto la scarsa attendibilità di predizione, sottolineando il significato che assumono, in questo contesto, concetti quali vulnerabilità, rischio e incertezza. È opinione diffusa che sia quanto mai necessario sviluppare modelli di risk management più affidabili nel fronteggiamento degli “eventi estremi”, rafforzando in particolare gli aspetti della prevenzione e della “preparazione” ai disastri. I disastri naturali, infatti, a fronte di una probabilità relativamente bassa di accadimento, comportano conseguenze particolarmente distruttive: negli ultimi 30 anni, tali fenomeni sono stati causa di più di 2,5 milioni di perdite umane, con danni stimati in circa 4 trilioni di dollari, perdite la cui entità è quadruplicata negli ultimi quarant’anni da 50 a 200 miliardi di dollari (cfr. UN Office for Disaster Risk Reduction). Di recente, si sono diffusi approcci di analisi e studio multidisciplinari, ponendo in luce l’importanza dell’adozione di tecnologie appropriate nelle diverse e specifiche fasi del ciclo di gestione del disastro.

Tra le varie tipologie di disastro, il progetto si concentra sui rischi ambientali e in particolare su quelli connessi al dissesto idrogeologico. Tali rischi assumono una specifica rilevanza nella Regione Toscana, in cui il 100% dei comuni rientra in aree a pericolosità da frana P3 e P4 e/o idraulica P2 e i valori degli indicatori di rischio considerati dall’ISPRA riferiti al dissesto idrogeologico sono tra i più elevati d’Italia. Valori analogamente allarmanti riguardano inoltre l’esposizione al rischio di alluvioni delle comunità cittadine e dei relativi assetti urbanistici e dei beni culturali, delle industrie e del tessuto produttivo.

Informazioni e contatti

vincenzo.zarone@unipi.it


Allegati

Programma tavola rotonda

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